Mario Draghi: ecco il suo approccio per superare la crisi

Mario Draghi: ecco il suo approccio per superare la crisi

Mario Draghi

Lo scenario politico è recentemente cambiato: dal 13 febbraio 2021, Mario Draghi è diventato Presidente del Consiglio italiano.

 

Sicuramente la figura di Draghi detiene una competenza indiscussa, ma senza una squadra forte e capace di discutere le sue scelte è difficile che il lavoro dell’esecutivo vada come sperato.

 

Infatti, una squadra unita si può considerare lo strumento più valido per fronteggiare tempi di crisi. Ecco le mie riflessioni in merito.

Mario Draghi: the “crisis man”

Mario Draghi ha un profilo e un curriculum impeccabile: 74 anni, economista, accademico, banchiere, dirigente pubblico e da febbraio 2021 Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.

 

Conosciuto anche per essere un «crisis manager», la sua particolarità è quella di essere spesso chiamato in momenti di crisi e di emergenze.

 

Nel corso del suo eterogeneo percorso lavorativo, ha dimostrato di saper gestire contesti imprevedibili e complessi.

 

Ma con quale spirito?

“Whatever it takes”

“Whatever it takes” – “Tutto il necessario”. Questa è la famosa frase,  spesso associata a Mario Draghi.

 

Nel 2012, Draghi, allora presidente della BCE, la pronunciò per sottolineare che avrebbe fatto «tutto il necessario» per salvare l’euro, durante la profonda crisi che aveva colpito l’Europa. 

 

Con lo stesso atteggiamento affrontò i numerosi scontri per difendere gli interessi dei paesi dell’Unione Europea e così in questi giorni per difendere quelli italiani, accettando l’incarico di Presidente del Consiglio italiano.

 

Ma la sua capacità di “fare tutto il necessario” da cosa è data?

 

La squadra in tempi di crisi

Poter “fare tutto il necessario”, è senza dubbio frutto di grande competenza e capacità di leadership. Tuttavia, risultati del genere, non si ottengono giocando da soli.

 

Anche nel suo ultimo discorso per la fiducia al Senato, the “crisis manager” ha enfatizzato che per salvare le piccole e medie aziende in situazioni di crisi non basta basarsi solo su fattori economici.

 

Quello che conta è la capacità di considerare la coesione tra cittadini e istituzioni che devono collaborare come una squadra.

 

Lo stesso vale per gli imprenditore in crisi: la crescita della propria azienda dipende innanzitutto dalla fiducia degli stakeholders. Tra questi ritroviamo i dipendenti, i fornitori e i clienti.

 

Solo una squadra unita può cooperare per “fare tutto il necessario” al fine di superare qualsiasi crisi.

Take Aways

L’approccio di Mario Draghi può essere utile per far riflettere qualsiasi imprenditore che sta vivendo un momento di crisi.

 

Le domande da porsi sono le seguenti: 


– Posso cambiare io stesso lo stato delle cose?
– Ho il coraggio di chiedere aiuto alla mia squadra?

– Riesco poi a dare una visione chiara, concreta e coraggiosa ai miei stakeholder?

Se le risposte ottenute sono affermative, ha senso fare “Whatever it takes”!

Cosa ne pensi?

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