Come cambia la leadership in pandemia: la distanza comunicativa

Come cambia la leadership in pandemia: la distanza comunicativa

Comunicare con il tablet

Oggi dobbiamo confrontarci con una rivoluzione mediatica inaspettata. La pandemia ha portato a un’accelerazione della digitalizzazione sia nel business che nella nostra sfera privata. 

Ma questa innovazione ha influenzato la leadership? Se sì, in che modo?

Situazione attuale: cosa è cambiato?

 

Sebbene ciascuno di noi stia cercando di adattarsi al nuovo stile di vita dato dall’emergenza Covid-19, allo stesso tempo ci sono ancora moltissimi ostacoli da superare.

 

Ad esempio, la distanza sociale che sta ancora alterando i nostri equilibri psicologici, portando ansie, paure, e timori sia per il nostro futuro economico che per quello lavorativo.

 

La distanza sociale “fisica” delle persone, ha creato inevitabilmente una distanza comunicativa .

Sebbene lo smart-working possa essere utile per ridurre tale disagio, è anche complice di altre problematiche.

 

Il lavoro in spazi limitati e la difficoltà di mantenere alta la motivazione nello svolgimento delle proprie attività.

 

Pertanto, nonostante gli strumenti tecnologici ci supportino, non sono sufficienti.

 

Per cui, ciò che serve è una leadership che si adatti al cambiamento in corso e che diminuisca la distanza comunicativa sviluppata durante la pandemia. Si, ma come?

 

La sfida: la leadership può diminuire la distanza comunicativa

 

Soprattutto in una situazione come quella che stiamo vivendo, ci sono leader che hanno saputo adattarsi al cambiamento coraggiosamente e altri che non ci sono riusciti.

 

Secondo Albert Einstein:

 

“Analizzando e valutando ogni giorno nuove idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e lo realizza”.

Pertanto: hanno saputo costruire un nuovo modo di relazionarsi e mantenere la fiducia dei loro sottoposti.

 

Anche se le persone lavorano meno spesso fisicamente insieme, hanno comunque bisogno di essere ispirate da qualcuno.

 

Dunque, favorire e stimolare l’adozione di strumenti tecnologici può favorire una comunicazione intima tra chi lavora.

Si può ridurre cosi la distanza comunicativa, ad esempio attraverso:

 

  • scambi su social network
  • messaggistica istantanee
  • e-mail
  • videochiamate

 

In conclusione, è importante che un buon leader non risulti invadente ma empatico con chi non è a proprio agio con gli strumenti informatici

È quello il momento in cui il leader accompagna i propri dipendenti a trovare il canale e la modalità più congeniale a seconda delle esigenze personali.

 

Take-Away

 

Il concetto di leadership è cambiato durante la pandemia in modo particolare come conseguenza del distanziamento sociale. 

 

Tale distanziamento Perciò, un buon leader per ridurre la distanza comunicativa deve:

 

  • adattarsi a nuovi canali tecnologici;
  • non risultare invadente;
  • aiutare chi non conosce gli strumenti tecnologici;

Quanti di voi hanno dovuto cambiare la propria leadership? Scrivetelo nei commenti!

 

 

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1 commento su “Come cambia la leadership in pandemia: la distanza comunicativa”

  1. Personalmente ho confidenza con i sistemi tecnologici e ho imparato rapidamente l’uso di nuovi strumenti. Ma la mancanza di presenza fisica mi ha “rubato” alcuni assi nella manica su cui ero abituata a far conto (gestualità, portamento, stretta di mano, sguardo, outfit, …) e che non sono riuscita a sostituire pienamente con altro. Inoltre zoom o simili obbligano a parlare uno per volta con passaggi di voce relativamente lenti quindi il dialogo è un po’ meno fluido e un po’ più asettico.
    Tutto sommato va tutto bene ma non vedo l’ora di poter scegliere se incontrare le persone in presenza o optare per i canali tecnologici.

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